da Berlusconi al Ddl Zan, tutti gli attacchi



Eva E. Z.

15 novembre 2021 13:17





“L’italia è il Paese che amo”. Comincia così il video con cui Fedez, facendo il verso a Silvio Berlusconi, ironizza sulla notizia della sua presunta (ed oggi smentita) discesa in campo alle elezioni politiche del 2023. Dopo una settimana di rumors, nati a seguito del sito fedezelezioni2023.it comparso online, il rapper conferma quanto era nell’aria: il dominio non è altro che una parte della strategia di marketing ideata per promuovere il nuovo album Disumano, in uscita il prossimo 26 settembre. Ma c’è di più. Nella clip, che possiamo considerare alla stregua di un vero e proprio teaser cinematografico del disco, vengono inanellate una dopo l’altra provocazioni a proposito della politica e dell’attualità presenti, passate e future del Paese, confermando di fatto l’attivismo performativo dell’artista milanese. 

“Qui ho imparato da mio padre e dalla vita il mio mestiere di truffatore”, prosegue Federico, che sta parodiando l’ormai leggendario discorso della discesa in campo di Berlusconi nel 1994. E ancora: “Ho scelto di scendere in campo  – prosegue accarezzando un cane che tiene in braccio, in pieno stile Padrino – di frodare la cosa pubblica perché non voglio vivere in un paese civile governato da forze mature e da uomini legati a doppiofilo ad un passato di conquiste sindacali e diritti per tutti”. Il riferimento, in questo caso, è alla mancata approvazione del Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia bloccato in Senato e nei confronti del quale il rapper e la moglie Chiara Ferragni si sono sempre mostrati favorevoli. 

“Qui ho appreso la passione per i preti che fanno i TikToker”, continua poi a proposito dell’ultima frontiera delle star social: i religiosi. 

Quindi il lancio fasullo di un partito: “Il movimento politico si chiama non a caso Disumano”. “Insieme – conclude – possiamo realizzare un grande incubo, quello di un’Italia sempre più ingiusta e che ha il ruolo del cespuglio nelle recite di fine anno dell’Unione Europea”. 

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