La mia amica, che non riesce a stare da sola

Tutte abbiamo un’amica che non riesce a stare da sola. Quella che ci prova e ci riprova con tutta se stessa, salvo poi infilarsi nelle relazioni più complicate, improbabili e persino dannose, non solo per la sua salute, ma anche per quella delle persone che sono al suo fianco. Ed è chiaro che le vogliamo bene lo stesso, perché negli anni abbiamo assunto quel ruolo da mamma protettiva che la salva dall’orco cattivo o che la sgrida per i suoi errori, per poi trascorrere le giornate intere ad asciugare le sue lacrime e a provare a guarire l’ennesimo cuore in franto.

Sono tante le persone così, come le nostre amiche. Quelle che proprio non riescono a distinguere la voglia di amare dalla paura di stare sole. E non possiamo biasimarle neanche poi tanto perché in effetti, il filo che separa questi due sentimenti, è così fine che oltrepassarlo è facile. La vera difficoltà sta, invece, nel capire i confini.

Eppure nonostante i consigli e la consapevolezza degli errori commessi, del dolore e delle ferite sanguinanti, ecco che basta uno sguardo e una parola dolce dal primo arrivato che tutto ciò che non ha mai funzionato in passato sembra essere dimenticato. Perché in fondo il desiderio di essere amate e di non restare sole è più forte di ogni scelta razionale e logica.

Cambiano i nomi di quegli uomini e il loro aspetto fisico. Cambiano le passioni e a volte anche l’approccio, ma l’epilogo è irrimediabilmente sempre lo stesso. E guai a dare tutta la colpa al genere maschile, perché se è vero che gli uomini non cambiano, è ancora più vero che alcune di noi reiterano sempre nei medesimi comportamenti, in quelle crociate infinite alla ricerca del principe azzurro.

Ma in questo caso non è neanche il carattere delle persone che si incontrano, quanto più i presupposti che ci sono alla base di qualsiasi inizio di relazione a sentimentale. Perché sarà banale e ripetitivo, ma è proprio vero che chi non riesce a stare bene con se stessa, non può iniziare una relazione.

Ma il desiderio di farlo, e di vivere quell’amore romantico che appartiene più ai sogni d’infanzia e all’immaginazione cinematografica, piuttosto che alla nostra vita, spinge ad accontentarsi. Di quello stronzo, di quello strano, di quello egoista, di quello che sparisce o di quello che, invece, è troppo presente fino a soffocare.

E forse neanche importa finché dura, perché l’obiettivo è quello di sentirsi complete. Ma no, noi siamo complete da sole. L’amore è meraviglioso perché ci permette proprio di vivere e condividere quella completezza che per natura ci appartiene con un’altra persona. E questa consapevolezza dovrebbe bastare a limitare quel disperato bisogno d’amore. Ma non sempre va così.

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