Strategie di investimento: principi, metodi e 5 consigli dai più grandi investitori del mondo.
I pilastri delle strategie di investimento
La strategia di investimento è il processo di ripartizione del proprio portafoglio tra diverse classi di attivo. L’obiettivo è ottenere una performance elevata e costante dagli investimenti di lungo periodo. Sebbene si tratti dell’aspetto più importante della costruzione di un portafoglio, pochi investitori la mettono in pratica nel modo corretto.
Molte persone, infatti, comprano e vendono titoli senza una regia precisa. In tale modo i risultati che ottengono sono incostanti e, spesso, guidati dal caso.
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Il processo delle strategie di investimento efficaci
Per realizzare un piano di investimento efficace l’investitore deve porsi due domande fondamentali. In primo luogo deve chiedersi quali obiettivi intende raggiungere, con quel programma, e che cosa è disposto a sacrificare per ottenere quel risultato.
Inoltre occorre anche domandarsi per quanto tempo le somme investite potranno restare tali, senza bisogno di smobilizzarle. In linea di massima tanto più esteso è l’orizzonte temporale, tanto maggiore potrà essere la quota di azioni da inserire in portafoglio.
La propensione al rischio
La determinazione della propensione al rischio è di fondamentale importanza per impostare una strategia di investimento corretta. In particolare i parametri rilevanti sono due: la capacità di rischio e la sua sopportazione.
La capacità di rischio
Si tratta della capacità che ha il soggetto di subire delle perdite senza, per questo, alterare in senso sfavorevole il proprio tenore di vita. Essa dipende dall’orizzonte temporale. Se, ad esempio, si ha programmato di comprare casa tra due anni, la capacità di rischio è bassa. Al contrario se si pensa di non toccare quelle somme per dieci o più anni la capacità di rischio è alta.
La tolleranza al rischio
Esprime la perdita massima che l’investitore è disposto a tollerare a livello emotivo. Chi si spaventa per una discesa temporanea del valore del proprio portafoglio ha una tolleranza al rischio bassa. Viceversa chi sopporta perdite senza scoraggiarsi, poiché persegue un rendimento elevato nel corso del tempo, ha una buona sopportazione del rischio.
In tutto ciò è importante mantenere la coerenza. Troppo spesso una persona si dichiara poco propensa a rischiare, per poi lamentare scarsi guadagni con mercati in crescita. O, al contrario, sovrastima la propria sopportazione delle perdite solo per vendere tutto al primo ribasso.
Le principali classi di investimento
Una strategia efficace deve comprendere, come minimo, le seguenti asset class:
Liquidità
Si tratta della parte del patrimonio che deve essere sempre disponibile sia per fronteggiare eventuali imprevisti, sia per entrare nei mercati in un momento favorevole. Essa dovrebbe essere pari ad una quota pari al 10-15% massimo del patrimonio. O, in alternativa, essere pari a sei/dodici mesi di stipendio netto.
Azioni
Si tratta della quota di patrimonio più redditizia, ma anche la più rischiosa. Essa va tarata in modo adeguato tenendo conto della composizione complessiva del portafoglio, per ottimizzare le correlazioni.
Obbligazioni
Rappresentano la parte che rende il portafoglio stabile e smorza le fluttuazioni dell’azionario. Poiché, nel tempo, azioni ed obbligazioni sono poco correlate, la compresenza di entrambe in un portafoglio ne ottimizza il rapporto rendimento/rischio.
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Strategie di investimento e quota azionaria
La quota di azioni ottimale da detenere in portafoglio dipende, in modo prevalente, dalla tolleranza al rischio dell’individuo. Quella che segue è una delle tante proposte disponibili che si trovano in Rete.
Portafogli di investimento, orizzonte temporale e tolleranza al rischio
Investimento fino a 5 anni
Zero azioni in portafoglio se la tolleranza al rischio è bassa, 10% se media, max 15% se si ha una elevata propensione a rischiare.
Investimento da 6 a 10 anni
La quota azionaria potrà andare da un minimo di 15% ad un massimo del 50% a seconda della tolleranza al rischio.
Investimento oltre 10 anni
Quota azionaria minima 40%, massima 80%.
Quanto esposto va preso con le pinze e contestualizzato. Infatti la percentuale di azioni potrà essere più elevata se si dispone di un modello dinamico di ingresso/uscita che stemperi le fluttuazioni sfavorevoli nei momenti di crisi. Chi, invece, vuole realizzare un portafoglio di tipo statico, o buy&hold, potrà fare riferimento ai valori indicati.
5 consigli per una strategia di portafoglio efficace
I più grandi investitori del mondo fanno in modo di correre rischi calcolati, sfruttando a proprio vantaggio le probabilità. Molto spesso adottano un approccio controcorrente che li porta a comprare ciò che gli altri vendono e a liquidare ciò che la massa avidamente compra.
Ecco, in sintesi, cinque consigli per migliorare la propria strategia di investimento.
1 – assumi rischi “intelligenti” ma non eccessivi
Rischio e rendimento sono intimamente collegati. Se vuoi guadagnare di più devi accettare rischi maggiori. Tuttavia l’esasperazione del rischio (trading eccessivo, investimento nelle criptovalute, ecc) rischia di bruciare il tuo portafoglio. Assumersi una corretta dose di rischio significa creare un portafoglio prevalentemente azionario da lasciare lavorare nel tempo, stando alla larga dalle promesse di arricchimento rapido.
2 – minimizza i costi
Non movimentare in modo eccessivo il tuo portafoglio. Usa ETF e strumenti a basso costo, ma non diventare taccagno. Un conto è pagare il 2% l’anno di commissione di gestione su un fondo, altro è evitare di comprare un ETF perché costa lo 0,20% dell’importo investito.
3 – preparati psicologicamente alle perdite
Non temere di sbagliare momento di ingresso. Se anche eviti il ribasso nella fase iniziale del tuo percorso, sappi che prima o poi le perdite arriveranno. Esse, infatti, fanno parte del ciclo vitale di ogni investitore. Se hai impostato correttamente la tua strategia di investimento, i ribassi non ti faranno paura.
4 – abituati a pensare con la tua testa
È difficile evitare di comprare Dogecoins quando il mercato cresce, come fu difficile evitare di riempirsi di azioni high tech nel 2000. Allo stesso modo era difficilissimo comprare azioni a marzo 2020, durante la fase più acuta della pandemia da Covid-19. Tuttavia chi ha saputo resistere alle tentazioni del mainstream ha portato a casa grandi guadagni.
5 – basati sul buon senso e sulla storia
Il buon senso dice che la diversificazione riduce il rischio. Mentre la storia ci insegna che le azioni sono la classe di attivo più redditizia, nel lungo periodo.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
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