Basta sesso selvaggio sulle dune delle Canarie: “Rovina l’ecosistema”

Basta al sesso selvaggio (in tutti i sensi) sulle famose dune di Gran Canaria, perché rovina l’ecosistema: questo è l’appello lanciato da diversi scienziati.

Secondo quanto sostiene il Daily Mail, sarebbe stato constatato infatti che davvero moltissime persone fanno sesso all’aria aperta, sulle dune, rovinando però i rari esemplari di piante e cespugli.

Circa trecento sarebbero i posti preferiti dagli amanti del ‘sesso outdoor’ che però mettono a rischio l’ambiente, a sud dell’isola.

Le dune sono state considerate riserva naturale protetta dal 1987, e sono considerate uno dei tesori naturali di massimo valore per la Spagna. I ricercatori hanno portato avanti uno studio dettagliato sull’impatto del turismo sulle dune, che comprende attraversamenti, scritte varie sulla sabbia, ma anche (tanto) sesso cercando riparo tra la rara vegetazione. Insomma, tutte attività che hanno un impatto diretto sulle dune e su almeno otto specie di piante native del luogo.

Lo studio è stato portato avanti dai ricercatori dell’Università di Flinders, in Australia, e le loro conclusioni sono state pubblicate nel report “Sabbia, sole, mare (sea, in inglese) e sesso con stranieri, le 5 S”.

I ricercatori hanno puntato il dito sul fatto che dune e spiagge sono esempi di spazi pubblici all’aperto in cui spesso e volentieri i turisti si radunano per fare sesso: “Molti studi si sono indirizzati sulla relazione tra turismo e sesso (il cosiddetto turismo sessuale) ma pochi hanno analizzato le conseguenze di queste pratiche sull’ambiente naturale, specialmente quando gli spazi in cui si fa sesso sono aree protette” ha detto un portavoce.

Gli esperti hanno indicato tutti i posti in cui gli incontri sessuali hanno solitamente luogo, poi hanno cercato informazioni relative alle location individuate come la posizione geografica, la vegetazione presente, e altro: secondo la ricerca, ci sono almeno 298 luoghi utilizzati per gli incontri sessuali, per un totale di quasi 6mila metri quadri. Questi posti sono quasi tutti accomunati dalla distanza dai sentieri ufficiali e dalla presenza di vegetazione per nascondersi. Più grandi sono le singole location, più numeroso è il pubblico di fruitori e più è probabile che vengano danneggiate la vegetazione, le dune stesse e che l’area venga lasciata più sporca.

Ma non solo le coste di Gran Canaria sono soggette a questo fenomeno: è un’usanza registrata anche in determinate spiagge soprattutto in Australia, Francia e Portogallo. 

Dal 2018, riporta il Daily Mail, le autorità sono al lavoro per proteggere maggiormente le dune di Gran Canaria.

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